Storia e origini
Il CAITPR nasce ufficialmente nel 1927, quando furono registrati i primi puledri delle stazioni di fecondazione selezionate.
L’Italia, che fino ad allora non aveva una razza da tiro pesante, avviò incroci tra le fattrici della pianura padana e stalloni bretoni.
Il risultato furono cavalli robusti, resistenti, ma anche agili nei movimenti: perfetti per l’agricoltura e per l’artiglieria.
Negli anni ’40-’50 arrivò il riconoscimento come razza autonoma, consolidando il nome attuale: Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido.
Da allora, il CAITPR è diventato un patrimonio nazionale, capace di adattarsi ai cambiamenti agricoli e ambientali senza perdere la propria identità.
Il Cavallo Agricolo Italiano da T.P.R. nasce nella pianura Veneta, Ferrarese e Friulana. Da queste terre si è progressivamente diffuso, trovando condizioni favorevoli anche nelle regioni dell’Italia Centrale e Meridionale, fino a diventare una presenza consolidata su gran parte del territorio nazionale.
Razza di antica tradizione, il T.P.R. si è affermato come punto di riferimento per le attività agricole grazie alla mole imponente, al temperamento affidabile e alla capacità di adattarsi a contesti ambientali molto diversi.
Caratteristiche e impieghi
È una razza di mole notevole, con un peso negli adulti variabile tra i 700 e i 900 kg. La spiccata precocità di sviluppo e la buona attitudine lattifera delle fattrici permettono di ottenere, in condizioni ottimali, puledri che già a 7–8 mesi possono superare i 400 kg.
Il T.P.R. può essere allevato sia in stabulazione che allo stato brado. L’allevamento stallino consente di sfruttare anche vecchie strutture aziendali integrate con recinti e tettoie semplici. Al tempo stesso, la razza si è dimostrata particolarmente adatta all’allevamento brado, utilizzando pascoli poveri o difficili e contribuendo così al presidio del territorio e al mantenimento degli equilibri ambientali.
Di buon temperamento, resistente e con una vivace nevrilità, il T.P.R. è particolarmente adatto ai lavori agricoli e boschivi, garantendo un impiego efficace anche in condizioni impegnative.
Il Cavallo Agricolo Italiano da T.P.R. trova oggi impiego in molteplici ambiti: dal lavoro agricolo tradizionale all’utilizzo nei boschi, dove assicura un basso impatto ambientale anche nei terreni più delicati.
Grazie alla sua forza e alla sua docilità, è apprezzato dagli appassionati degli attacchi e può offrire interessanti opportunità nelle aziende agrituristiche, dove rappresenta un richiamo sia per le attività didattiche che per il turismo rurale.
Versatile e rustico, il T.P.R. continua a rappresentare una risorsa preziosa per l’agricoltura sostenibile e per il presidio delle aree a delicato equilibrio ambientale.
- Agricoltura sostenibile – lavori a basso impatto ambientale
- Bosco e foreste – utilizzato per l’esbosco in zone delicate
- Turismo rurale – attività agrituristiche e traino di carri
- Attacchi amatoriali – sportivi e ricreativi
Standard morfologico
I soggetti iscritti al Libro Genealogico vengono sottoposti a due valutazioni morfologiche: la prima sotto-madre, generalmente tra i 2 e i 7 mesi di età, e la seconda a due anni e mezzo.
I puledri che superano la prima valutazione vengono marchiati alla coscia sinistra; chi supera anche la seconda riceve un ulteriore marchio al collo sinistro. Il marchio distintivo della razza è una scala a 5 pioli racchiusa in uno scudo, simbolo di appartenenza e riconoscibilità.
Standard
- Statura:
156 – 162 cm (stalloni), 153 –160 cm (fattrici)
- Peso vivo: 700–900 kg
- Linee: testa piuttosto leggera e asciutta, collo ben sortito, spalla muscolosa, torace ampio
- Movimento: ampio, regolare e brillante
Consistenze e diffusione
Oggi il CAITPR è una realtà viva e diffusa in tutta Italia.
- Oltre 5.500 capi iscritti al Libro Genealogico
- Circa 2.900 fattrici
circa 700 allevamenti attivi in quasi tutto il territorio italiano
Le presenze più consistenti si trovano in Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Abruzzo e Puglia, con nuclei attivi anche in Friuli, Marche, Toscana, Molise e Campania.
Il modello di allevamento si è evoluto: dallo stallino tipico della zona storica si è passati al semi-brado e brado integrale, favorendo benessere animale e tutela ambientale.

